La devozione al Santo Volto di Gesù, nel quale adoriamo il Verbo di Dio incarnato, è un dono carismatico che si diffonde nel mondo seguendo il vento dello Spirito, sostenuto solo dalla preghiera, dallo zelo e dalla generosità dei fedeli. Essa fa parte del grande filone della devozione popolare.
Questo movimento di preghiera originato dalle rilevazioni ricevute dalla Beata Madre Pierina de Micheli, Suora delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, nato nella Chiesa di Santo Stefano Protomartire (S. Stefano del Cacco), è ormai diffuso in tutta Italia. La sua diffusione è data dall’azione evangelizzatrice di migliaia di fedeli che con la loro fede e la loro scrupolosità apostolica, al pari dei primi discepoli di Gesù, offrono a Lui sé stessi, il tempo, la fatica e il denaro.
La devozione popolare è definita dal Magistero della Chiesa nella Esortazione Apostolica “ Evangeli Gaudium” di Papa Francesco, che si appella al “sensus fidei” (istinto della fede), del Popolo di Dio: “..autentica espressione dell’azione missionaria spontanea del Popolo di Dio. Si tratta di una realtà in permanente sviluppo, dove lo Spirito Santo è il protagonista”. (99)
La devozione popolare è stata oggetto di rivalutazione nei decenni posteriori al Concilio Vaticano II. E’ stato il Beato Paolo VI nella sua Esortazione Apostolica “ Evangeli nuntiandi” a dare un impulso decisivo in tal senso. Egli vi spiega che la pietà popolare “ manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere ”.(100) e che “rende capaci di generosità e di sacrificio fino all’eroismo, quando si tratta di manifestare la fede”.(101).
Benedetto XVI in America Latina ha affermato che la devozione popolare è “ prezioso tesoro della Chiesa Cattolica” e che in essa “ appare l’anima dei popoli latinoamericani”(102).
Nel Documento di Aparecida si descrivono le ricchezze che lo Spirito Santo dispiega nella pietà popolare con la sua iniziativa gratuita…
I Vescovi la chiamano anche “ spiritualità popolare” o mistica popolare”(103). Si tratta di vera spiritualità incarnata nella cultura dei semplici”.
” Non è vuota di contenuti, bensì li scopre e li esprime più mediante la via simbolica che con l’uso della ragione strumentale”.(105).
“ E’ un modo legittimo di vivere la fede, un modo di sentirsi parte della Chiesa e di essere missionari” (106) porta con sé la grazia della missionarietà, dell’uscire da sé stessi e dell’essere pellegrin: “Il camminare insieme verso i santuari e il partecipare ad altre manifestazioni della pietà popolare, portando con sé anche i figli o invitando altre persone; è in sé stesso un atto di “evangelizzazione”.
“Non coartiamo né pretendiamo di controllare questa forza missionaria” .
Insieme agli altri doni carismatici e a quelli gerarchici, tra loro coessenziali e appartenenti alla costituzione divina della Chiesa fondata da Geù, anche la devozione al Volto Santo di Gesù concorre a rendere presenti il mistero e l’opera salvifica di Cristo nel mondo (Cfr. Juvene scrit Ecelsia)